Dal racconto attorno al fuoco allo storytelling digitale

“Il pubblico può criticare il tuo prodotto. Può contestare i dati della tua azienda. Ma non può negare la tua storia.” Ann Clark

Da sempre l’umanità ha avuto l’impulso di raccontare storie e il condividere le proprie esperienze con il prossimo. Alla base delle prime forme comunicative e della diffusione del sapere infatti c’è la tradizione orale. Una capacità sviluppata dagli uomini nel corso dei millenni che ha permesso di tramandare racconti, memorie, emozioni e conoscenze.

Il racconto non è mai fine a se stesso, serve per creare empatia con l’ascoltatore, non troppo tempo fa, prima della diffusione del digitale era normale trovarsi nello stesso luogo per condividere storie ed esperienze. Attraverso l’uso del linguaggio orale e del corpo si potevano trasmettere informazioni, far vivere e rivivere esperienze.

Cosa ci rende veramente diversi l’uno dall’altro? Il posto dove viviamo? Il modo in cui ci vestiamo? Il nostro linguaggio verbale? Personalmente penso di no.

Il vero motivo per cui siamo tutti diversi è la nostra storia e il nostro percorso. L’unico modo per differenziarci in questo marasma di blog e pagine social di aziende che comunicano sul web è parlare in maniera diretta della nostra storia, di dove siamo partiti e di dove siamo attualmente.

Quale è il modo più veloce e facile che abbiamo a disposizione per stabilire con il nostro potenziale cliente una connessione emotiva, una connessione sincera basata sulla fiducia reciproca?

Impressionarlo con un super sconto? Parlare dell’iper-qualità del nostro prodotto e dell’attenzione ad ogni singolo dettaglio? Mostrare dati sulle vendite e sul nostro fatturato?
Non basta. Oggi è scontato che il servizio che compro è di qualità e con prezzi accessibili.

Per stabilire con lui una connessione emotiva dovete renderlo partecipe della vostra storia aziendale.

Ricorda: “I fatti vengono registrati, le storie ricordate.”

Perché una storia è preferibile a dati e statistiche?
Il matematico statunitense John Allen Paulos in un saggio sul New York Times dal titolo “Storie contro Statistiche” dice:

“Quando ascoltiamo le storie tendiamo a placare la nostra diffidenza per continuare ad ascoltare. Al contrario, quando siamo di fronte a statistiche e numeri, abbiamo la reazione opposta di abbassare la nostra soglia di fiducia per paura di essere ingannati”.

Lo Storytelling è un potente strumento di marketing che può essere usato per comunicare uno specifico messaggio e aiutare a creare relazioni. Comunicando una storia in cui i clienti si immedesimano possiamo far sì che essi siano più recettivi al nostro messaggio, ci dedichino del tempo di qualità e capiscano i benefici della nostra Azienda rispetto alle aziende concorrenti.

L’empatia evoca emozioni e le emozioni appartengono alla sfera più intima e profonda della nostra vita. Arrivare alle emozioni significa perciò arrivare direttamente alle persone, senza filtri o schermi. Ascoltare una storia coinvolge, incuriosisce e sviluppa in noi immedesimazione, emozioni e sentimenti.

Ma come fare a raccontare nel modo migliore la propria storia aziendale?

Ogni azienda ha una o molte storie da raccontare.

La storia della tua vita. Racconta come hai iniziato. La storia del tuo prodotto. La storia e il volto del tuo staff.
La tua azienda impiega persone e ognuna di loro avrà sempre una storia unica da raccontare.

Lo strumento più forte che oggi abbiamo tutti a disposizione sono i social, veloci e diretti, sono il contenitore perfetto per accogliere i nostri racconti. Attraverso lo storytelling di immagini e video ad esempio è possibile coinvolgere i propri spettatori proprio come si faceva una volta di fronte al fuoco. Le immagini hanno il vantaggio di essere universali, non c’è bisogno di spiegarle attraverso la propria lingua.

Non importa quanto sia grande la tua azienda o quanto sia vecchia. Anche se il tuo brand sembra non aver nulla da dire, porta la sua storia sui social media gli darà nuova linfa vitale.

Andrea Verzola

Vedere, muoversi, guardare oltre ed evolvere. Avvicinarsi, trovarsi l’un l’altro e sentirsi. Mi chiamo Andrea Verzola, mi occupo di comunicazione visiva, attraverso l'uso della fotografia, del video e della grafica Non prediligo un liguaggio specializzato, sono specializzato nel non specializzarmi Essere versatili per me è un elemento chiave di professionalità Cerco il bello in tutte le cose, sia che mi trovi in un polveroso cantiere edile, sia che di fronte abbia il più bell'edificio. Ciò che quindi mi definisce meglio come fotografo è il mio spirito ottimista e positivo. Cambiare è la cosa più bella che si possa fare. Lavoro per diversi studi e aziende nel territorio italiano cercando di dare il mio massimo contributo creativo e professionale.

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