Fes: un incredibile viaggio in Marocco tra colori e tradizioni

Siamo arrivati a Fes

Ciao a tutti e benvenuti in un nuovo affascinante viaggio a Fes, una delle gemme del Marocco. La Medina è circondata da mura e grandi portali, questa si chiama “Porta Blu” un’autentica opera d’arte con motivi geometrici intagliati nelle piastrelle. Al suo interno si sviluppa un intricato labirinto di stradine strette e affollate. È il luogo dove l’antico e il moderno si fondono, creando un’esperienza unica. La vecchia medina è il cuore pulsante di questa città. Mentre ci addentriamo nelle sue strade affollate, scopriamo antichi palazzi e mercati vivaci un vero e proprio viaggio nel tempo. È un luogo dove le culture si mescolano e le contaminazioni diventano un motivo di arricchimento reciproco.

 

Le concerie

E possibile osservare le concerie dall’alto grazie a dei terrazzamenti. Qui, assistiamo al tradizionale processo di concia delle pelli. L’aria ha un pungente odore, e non c’è da stupirsi, si lavorano le pelli a cielo aperto con diverse sostanze alcune delle quali parecchio insolite, come la cacca di piccione usata per ammorbidire le pelli. Bisogna ammettere che il loro lavoro non è per stomaci deboli. Ma nonostante l’odore pungente e le strane pose degli artigiani, non si può negare che il risultato finale sia affascinante.

 

La scuola coranica Madrasa e la sua tranquillità

Camminando tra le vie della città, scopriamo all’improvviso un’oasi di serenità: una scuola coranica. è la prima volta che ne vedo una, prende il nome di Madrasa, e la sua architettura maestosa e la quiete che la circonda mi offre un momento di grande pace. Sembra impossibile come a pochi metri da noi ci sia una folla di gente tra le vie strette e qui invece sembra tutto cosi tranquillo, rilassato e silenzioso. Quello che più mi ha colpito è il lavoro incredibile di decoro che è stato fatto, con intagli nel legno e piastrelle geometriche sapientemente posizionate. Attorno al giardino sono disposte le stanze degli studenti, stanze semplicissime che contrastano con la ricchezza del cortile.

 

La bellezza dietro l’angolo

La cosa più incredibile di questa città e come riesce a sorprenderti con la bellezza nascosta dietro ogni angolo. Cortili pittoreschi, giardini segreti e dettagli architettonici unici mi sorprendono ad ogni passo, un vero piacere per gli occhi. Diventa una sorta di caccia al tesoro, ogni vicolo chissà cosa può nascondere. Qua si incontriamo persone provenienti da ogni angolo del mondo. Le lingue diverse si intrecciano nell’aria, creando un caleidoscopio di suoni e accenti. È un luogo dove le culture si mescolano e le contaminazioni diventano un motivo di arricchimento reciproco. Come turista in queste strade non mi sono mai sentito in situazioni pericolose, al massimo cercano di spingerti ad acquistare nei vari negozi, però nulla di cosi disarmante basta stare un pò attenti.

 

Il rito del the alla menta

Ah mi stavo dimenticando, un’esperienza molto popolare che abbiamo fatto è il rito del tè alla menta. Lo si trova un pò dappertutto, è molto gustoso e dissetante ed è un ottimo modo per riposare le gambe!

 

L’artigianato di Fes

Ritornando alla nostra camminata, Fes è anche nota per il suo artigianato pregiato. In queste viette succede un pò di tutto, c’è chi si riposa, chi allestisce il proprio negozio, chi dipinge e chi costruisce. Non ho visto nei dintorni aziende manifatturiere, in compenso però è pieno di artigianato artistico. Penso che sia un’opportunità poter apprezzare la ricchezza delle tradizioni artigianali di Fes, alla fine l’artigianato è un modo per tramandare cultura e storia del proprio territorio. Ecco una chicchetta che abbiamo scoperto, è abbastanza comune trovare i segnali scritte in diverse lingue, quello che sembra un carattere alieno è il berbero. Questo territorio è stato segnato da numerose conquiste, e le diverse lingue che si parlano ne sono la conseguenza diretta.

Il rito della colazione

Oltre a farti visitare la città ho pensato di farti anche incontrare i sapori culinari di queste terre. Nei video non si sentono ancora ne gusti ne odori ma ci proviamo lo stesso! Da dove partire dunque se non dalla colazione, in pieno stile marocchino ed un buon the per partire. Il the è molto più di una semplice bevanda qui in Marocco, è una tradizione che unisce le persone e crea momenti di condivisione e lo si trova praticamente dappertutto.

La colazione marocchina ha ancora in serbo altre sorprese, come l’abbinamento di dolce e salato. A pane e marmellata si affiancano formaggi freschi ed olive. Accanto al pane fragrante, trovo qualche altro tipo di pane sottile a mo’ di crêpes e una gustosa omelette condita con chissà che spezie a me sconosciute ma molto gustose, macedonia di frutta fresca, yogurt e per concludere in bellezza, non può mancare una spremuta d’arancia appena fatta. La colazione è uno dei momenti che preferisco della giornata, e poter aver cosi tanti gusti da assaggiare mi fa andare via di testa. Poi mi piace molto l’idea di avere un sacco di cibi diversi sul tavolo, che puoi mangiare e condividere con chi hai vicino.

 

Il pranzo nella medina

Durante il pranzo a Fes, vi consiglio di iniziare con una calda e avvolgente zuppa marocchina, la Bissara soup a base di fave. Queste zuppe sono piene di sapori autentici e spezie aromatiche. Sono preparate con ingredienti del luogo, un vero comfort food marocchino, economico e allo stesso tempo squisito.

Ma la star indiscussa del pranzo marocchino è la tajin. Questo piatto tradizionale è un vero e proprio simbolo della cucina marocchina. La tajin è una pentola di terracotta con un coperchio a punta, che permette una cottura lenta e uniforme dei suoi ingredienti senza perdere vapore e profumi durante la cottura. All’interno di una tajin si possono trovare combinazioni di carne di pollo, manzo o agnello oppure pesce, accompagnati da una miriade di verdure, spezie e frutta secca. Durante la cottura, i sapori si mescolano lentamente, creando un gusto ricco e avvolgente.

Durante questo viaggio ho assaggiato sia la tajin di manzo che la tajin di pecora che da il massimo quando è cotta nella versione cipolle caramellate, mandorle e prugne. Ma andiamo avanti!

Altri due piatti frequenti che ho ritrovato spesso sono il cous cous di verdure, che come dice il nome è abbastanza intuitivo capire da cosa è composto, non mi ha fatto particolarmente impazzire, ne per consistenza ne per gusto, invece davvero degne di nota queste polpette di kebab, questo piatto è composto da una salsa al pomodoro dove sono immerse le polpette e poi il tutto ricoperto da un uovo, l’ho trovato buonissimo e gustoso.

Un’altra cosa che non mi ha fatto impazzire è la Pastilla, si tratta di una specie di torta completamente ricoperta di pasta con un ripieno di pollo e cannella. Decisamente troppa troppa cannella, non sapevo più se stavo mangiando del pollo o un dessert!

 

L’esperienza della cooking class

Abbiamo avuto l’opportunità di lasciare da parte la cucina turistica che fin qui ti ho mostrato e la possibilità di immergerci in una vera esperienza di cooking class con una ragazza del posto di nome Salma e sua madre. Se vi capita di andare in questi posti provate a cercare dentro AirBnb o su get Your Guide, ci sono un sacco di cose interessanti da fare e grazie alle recensioni è facile farsi un idea.

Siamo stati accolti con calore, Salma è una ragazza piena di entusiasmo e passione per la cucina marocchina. Prima di tutto, anche qui, un bel the di benvenuto accompagnato con dei biscotti fatti in casa. L’esperienza verteva sul cucinare dei piatti tipici locali, anche se con il passare del tempo la cucina è andata in secondo piano in quanto oltre che a parlare delle ricette era una scusa per raccontarci e conoscerci a vicenda ed è stata la parte più bella.

Il primo piatto che abbiamo preparato è stato una delizioso cous cous con pecora, cipolle e uvetta. Abbiamo tagliato le verdure con cura, mescolato le spezie aromatiche e lasciato che il profumo avvolgente riempisse la cucina. Il suono delle cipolle che sfrigolavano nella pentola e il profumo invitante che si diffondeva nell’aria rendevano l’atmosfera ancora più affascinante. La cucina marocchina è una cucina di origini semplici e umili, e i sapori dipendono principalmente dalla qualità degli ingredienti, dal modo in cui vengono cotti e dal mix di spezie che in ogni preparazione sono sempre presenti. Salma ci ha raccontato che è normale comprare gli ingredienti nei mercati della medina per aver la certezza che sia tutto fresco e del territorio.

Subito dopo abbiamo preparato le verdure per la zuppa Harira che è stata la zuppa più buona e gustosa di queste giornate. Si tratta di una zuppa di carne, legumi e verdura fresca, una zuppa di quelle che si fa il bis.

Successivamente, abbiamo affrontato la sfida di preparare una salsa di melanzane. Cosa assurda, il metodo che usa Salma per cucinare le melanzane per renderle affumicate e gustose è di arrostirle direttamente sulla fiamma, sbucciarle poco dopo mentre sono ancora calde e mescolare il tutto con aglio, prezzemolo e spezie aromatiche e poi ripassarle in pentola.

Infine, abbiamo preparato delle deliziose crêpes. L’impasto si stende delicatamente sulla padella calda fino a renderle solide. Il suono della crêpe che veniva capovolta e il profumo invitante erano davvero irresistibili. Alla fine mentre sono ancora calde si aggiunge il formaggio fresco, le banane caramellate, un pò di mandorle tostate e il miele, una vera bomba, se ci ripenso mi viene l’acquolina in bocca, credo sia la cosa più buona che ho mangiato in questo viaggio.

Dopo aver cucinato insieme, abbiamo portato tutto in tavola. Seduti sui divani attorno a un tavolo, abbiamo condiviso un pasto meraviglioso, raccontandoci storie passate e condividendo risate, nonostante le barriere linguistiche. Era un momento di autentica connessione, un momento in cui la cucina aveva superato ogni confine e ci aveva unito in un’unica esperienza condivisa.

Questa esperienza di cooking class ci ha insegnato che la cucina è un linguaggio universale, capace di abbattere barriere e unire le persone. Abbiamo imparato tanto sulla cultura marocchina, sulle sue tradizioni culinarie e sulla bellezza della condivisione di un pasto preparato con amore. È un ricordo prezioso che porterò sempre con me e che mi spinge a scoprire sempre di più le meraviglie che il mondo ha da offrire. Mi piace tantissimo l’idea che il cibo non sia il fine ultimo dello stare a tavola, ma uno strumento per avvicinare le persone a comunicare tra loro.

Pensate solo che l’esperienza iniziava alle 18 e doveva finire per le 21, invece ora che abbiamo finito tutto era mezzanotte!

 

Chefchaouen chiamata anche la città blu, in Marocco

C’è una ragione per cui Chefchaouen è conosciuta come “La Città Blu”. Camminando per le sue strade acciottolate, e come essere avvolti da una tavolozza di tonalità blu.

La domanda spontanea è perchè è tutto blu? Si dice che a dipingere la città di blu furono gli ebrei che si erano rifugiati qui per fuggire le persecuzioni in Europa, e il colore azzurro doveva simboleggiare il Paradiso. Oltre alla sua fotogenicità, Chefchaouen è un luogo intriso di storie e leggende legate principalmente al suo colore che aggiungono alla città un fascino particolare.

Si narra che il blu sia stato scelto non solo per la sua bellezza, ma anche per respingere gli spiriti maligni e portare armonia. Un’altra storia ancora più affascinante racconta che le case blu abbiano il potere di trasformare l’energia negativa in positiva, creando così un’atmosfera di serenità. Queste leggende si intrecciano con la vita quotidiana della città, aggiungendo un tocco di mistero.

 

 

E così, amici miei, abbiamo concluso questo viaggio straordinario attraverso i sapori tipici della cucina marocchina, spero che il video ti sia paiciuto. Fes ci ha offerto tanto, una meravigliosa esperienza culinaria, un vero trionfo di colori, gusti e profumi. Non vedo l’ora di condividere con voi le prossime avventure.

 

 

 

 

Andrea Verzola

Vedere, muoversi, guardare oltre ed evolvere. Avvicinarsi, trovarsi l’un l’altro e sentirsi. Mi chiamo Andrea Verzola, mi occupo di comunicazione visiva, attraverso l'uso della fotografia, del video e della grafica Non prediligo un liguaggio specializzato, sono specializzato nel non specializzarmi Essere versatili per me è un elemento chiave di professionalità Cerco il bello in tutte le cose, sia che mi trovi in un polveroso cantiere edile, sia che di fronte abbia il più bell'edificio. Ciò che quindi mi definisce meglio come fotografo è il mio spirito ottimista e positivo. Cambiare è la cosa più bella che si possa fare. Lavoro per diversi studi e aziende nel territorio italiano cercando di dare il mio massimo contributo creativo e professionale.

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