Gestalt Spherikal

La Gestalt, una corrente psicologica con radici in Germania nei primi decenni del XX secolo, si concentra sulla percezione e sull’esperienza dell’utente. Gli elementi visivi che percepiamo sono legati da un profondo rapporto di forma, una conoscenza fondamentale per ogni designer. Ciò che realmente “vediamo” è il risultato di complessi fenomeni psichici che hanno affascinato filosofi, artisti e scienziati per millenni.

Nel contesto del design grafico, del web design e dell’UX design, ogni progetto deve tener conto di come la mente interpreta forme e linee. Non è sufficiente considerare singoli elementi; è cruciale valutare la totalità e come essa viene percepita dall’utente finale.

Il designer è chiamato a “costruire” il progetto considerando bisogni ed emozioni, anche basandosi su modelli sociali. Qui entra in gioco la Gestalt, i cui principi possono aiutare a focalizzare l’attenzione e organizzare i contenuti in modo efficace, ottenendo progetti vincenti e di impatto.

In breve i principi della Gestalt sono riassumibili in questi 8 concetti:

  1. buona forma (la struttura percepita è la più semplice);
  2. prossimità (gli elementi sono raggruppati in funzione delle distanze);
  3. somiglianza (tendenza a raggruppare gli elementi simili);
  4. buona continuità (tutti gli elementi sono percepiti come appartenenti ad un insieme coerente e continuo);
  5. destino comune (se gli elementi sono in movimento, vengono raggruppati quelli con uno spostamento coerente);
  6. figura-sfondo (tutte le parti di una zona si possono interpretare sia come oggetto sia come sfondo);
  7. movimento indotto (uno schema di riferimento formato da alcune strutture che consente la percezione degli oggetti);
  8. pregnanza (nel caso gli stimoli siano ambigui, la percezione sarà buona in base alle informazioni prese dalla retina).

Riassumendo, i principi della Gestalt si concentrano su concetti come la “buona forma” (la struttura percepita è la più semplice), la “prossimità” (raggruppamento degli elementi in base alle distanze), la “somiglianza” (raggruppamento di elementi simili), la “buona continuità” (percezione degli elementi come parte di un insieme coerente), il “destino comune” (raggruppamento degli elementi in movimento con uno spostamento coerente), la “figura-sfondo” (interpretazione di parti di una zona come oggetto o sfondo), il “movimento indotto” (percezione degli oggetti basata su uno schema di riferimento) e la “pregnanza” (percezione efficace di stimoli ambigui basata sulle informazioni retiniche).

Questi principi influenzano molti aspetti della vita quotidiana in modo naturale, dall’organizzazione di un gruppo al modo in cui ci vestiamo. Applicati alla grafica e alla fotografia, diventano strumenti potenti per creare opere visive che catturano l’attenzione e comunicano in modo efficace. Un manifesto, una foto, un logo o persino un piatto – tutte queste esperienze quotidiane sono plasmate dai principi della Gestalt, una guida preziosa per i designer moderni che cercano di connettere forma e significato nei loro progetti.

Nell’ambito della fotografia, l’applicazione dei principi della Gestalt si traduce in un linguaggio visivo più potente e coinvolgente. La “buona forma” diventa cruciale nella composizione di un’immagine, dove la struttura percepita dovrebbe essere chiara e intuitiva. Un fotografo attento utilizza la “prossimità” per raggruppare gli elementi in base alle distanze, creando relazioni visive che guidano lo sguardo dello spettatore attraverso l’immagine.

La “somiglianza” gioca un ruolo fondamentale nel determinare quali elementi devono essere correlati visivamente. Ad esempio, la scelta di colori simili o motivi ripetitivi può creare coesione all’interno di un’immagine. La “buona continuità” contribuisce a un flusso visivo fluido, in cui tutti gli elementi sono percepiti come parte di un insieme coerente.

Il principio del “destino comune” è particolarmente evidente nelle fotografie che catturano il movimento. Un fotografo può sfruttare questo principio per raggruppare gli elementi in movimento con uno spostamento coerente, creando un senso di armonia dinamica nell’immagine. La “figura-sfondo” è essenziale per creare contrasto e enfatizzare determinati elementi, dando profondità e tridimensionalità all’immagine.

Il “movimento indotto” può essere sfruttato per guidare lo sguardo dello spettatore attraverso la fotografia, creando un senso di dinamismo anche in immagini statiche. Infine, la “pregnanza” è di particolare importanza quando gli stimoli visivi sono ambigui. Un fotografo astuto può giocare con le informazioni visive per suscitare interesse e coinvolgimento.

In sostanza, applicare i principi della Gestalt alla fotografia significa andare oltre la semplice cattura di immagini. Significa considerare come gli elementi nella scena si relazionano tra loro e come vengono interpretati dalla mente dello spettatore. Questo approccio consente ai fotografi di creare immagini che non solo sono esteticamente piacevoli ma anche comunicano in modo efficace e coinvolgente, sfruttando il potere della percezione umana e dell’esperienza visiva.

 

 

 

Andrea Verzola

Vedere, muoversi, guardare oltre ed evolvere. Avvicinarsi, trovarsi l’un l’altro e sentirsi. Mi chiamo Andrea Verzola, mi occupo di comunicazione visiva, attraverso l'uso della fotografia, del video e della grafica Non prediligo un liguaggio specializzato, sono specializzato nel non specializzarmi Essere versatili per me è un elemento chiave di professionalità Cerco il bello in tutte le cose, sia che mi trovi in un polveroso cantiere edile, sia che di fronte abbia il più bell'edificio. Ciò che quindi mi definisce meglio come fotografo è il mio spirito ottimista e positivo. Cambiare è la cosa più bella che si possa fare. Lavoro per diversi studi e aziende nel territorio italiano cercando di dare il mio massimo contributo creativo e professionale.

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