Origine delle grazie

Si possono suddividere i tipi di carattere in due categorie principali: con o senza grazie (note anche con il francese serif, poi trasferito anche all’inglese).

I caratteri graziati hanno delle particolari terminazioni alla fine dei tratti delle lettere. L’uso delle grazie deriva dai caratteri lapidari romani, dove era molto difficile scalpellare nel marmo angoli di novanta gradi necessari a terminare le aste. Essendo i primi caratteri romani ispirati alle iscrizioni lapidarie romane di epoca imperiale, di esse mantengono le cosiddette grazie, ovvero dei tratti ornamentali non distintivi posti alle terminazioni delle aste principali dei caratteri scolpiti.

Se nelle iscrizioni lapidarie tali tratti avevano una precisa funzione (era l’unico modo di dare un disegno “chiuso” alle aste tracciate a colpi di scalpello), all’epoca della stampa tali tratti mantenengono una funzione esclusivamente grafica, pur mantenendo la forma triangolare e il raccordo “dolce” con le aste tipici delle grazie “scalpellate”.

Tuttavia bisogna notare che in realtà i bastoni si rifanno a un modello ancora più antico rispetto a caratteri con grazie. Infatti le incisioni romane più antiche erano prive di grazie, analoghe quindi ai “moderni” caratteri bastoni.

I caratteri con grazie sono generalmente considerati più facili da leggere in lunghi passaggi che quelli senza. Gli studi al riguardo sono ambigui e suggeriscono che la maggior parte dell’effetto sia dovuta solo a una maggiore familiarità ai caratteri con grazie.

Come regola generale, i lavori stampati come libri e giornali usano quasi sempre caratteri graziati, almeno per il corpo del testo. I siti Web non sono obbligati a specificare un tipo di carattere e possono semplicemente rispettare le preferenze dell’utente. Fra i siti che specificano il carattere, la maggior parte utilizzano un tipo di carattere non graziato moderno quale il Verdana dato che è opinione comune che, diversamente dal materiale stampato, sullo schermo del computer i caratteri senza grazie siano di migliore leggibilità a causa della loro minore risoluzione.

fonti: storia della stampa, wikipedia

Andrea Verzola

Vedere, muoversi, guardare oltre ed evolvere. Avvicinarsi, trovarsi l’un l’altro e sentirsi. Mi chiamo Andrea Verzola, mi occupo di comunicazione visiva, attraverso l'uso della fotografia, del video e della grafica Non prediligo un liguaggio specializzato, sono specializzato nel non specializzarmi Essere versatili per me è un elemento chiave di professionalità Cerco il bello in tutte le cose, sia che mi trovi in un polveroso cantiere edile, sia che di fronte abbia il più bell'edificio. Ciò che quindi mi definisce meglio come fotografo è il mio spirito ottimista e positivo. Cambiare è la cosa più bella che si possa fare. Lavoro per diversi studi e aziende nel territorio italiano cercando di dare il mio massimo contributo creativo e professionale.

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