My Camera Bag: Sony FE 24-70mm f/4 ZA OSS Vario Tessar T* recensione caratteristiche e opinioni

Questa lente rimane tutt’ora un enigma ed un enorme incognita per l’uso professionale per cui l’ho comprata.

Partiamo dall’inizio, è stata la mia prima lente Sony che ho montato sulla Sony a7rII, un pò come tutto il sistema Sony non riesco a capire se mi piace o no. Per alcuni versi ci sono occasioni che urlo al miracolo, altre volte vorrei lanciare tutto fuori dalla finestra, mi ferma solo il prezzo 😀 Questo per me significa che tutto il sistema Sony ha delle capacità enormi ma ancora va affinato e tutt’ora quello che trovi sul mercato è una sperimentazione per raccogliere feedback ed innovare il più velocemente possibile. Canon e Nikon da questo punto di vista hanno anni ed anni di esperienza da vendere non tanto sulla qualità intrinseca delle lenti, ma perché sanno le necessità d’uso dei clienti. Il sorpasso potrebbe essere alle porte ma tutt’ora conviene stare in due scarpe diverse e contemporaneamente, ad esempio come nel mio caso Sony e Canon.

Ho acquistato questa lente come un obiettivo temporaneo, infatti appena possibile la vorrei sostituire con il più blasonato Sony SEL2470GM Obiettivo con focale fissa FE 24-70 mm F2.8 GM. Nonostante sia quindi una lente di passaggio però le mie aspettative rimangono alte dato la fascia di prezzo, infatti la voglio usare per lavoro e non sempre ho avuto soddisfazioni nell’uso.

 

Qualità costruttiva

Partiamo dal feeling della costruzione esterna, sembra tutto ben fatto, personalmente la scritta “zeiss” non mi fa ne caldo ne freddo, infatti valuto la lente rispetto all’uso che per ora ne ho fatto e dalla mia personale esperienza. Le dimensioni sono molto ristrette, specialmente se lo paragoniamo ad un 24-70 Tamron, anche il diametro della lente risulta essere piccolo. Questo per me ad esempio è un vantaggio in quanto questa lente non da troppo nell’occhio e posso montarla sul mio Ronin M senza creare troppi sforzi. L’assemblaggio della lente lo trovo molto curato, le ghiere scorrono fluide e nonostante le dimensioni ridotte tutto è al posto giusto. L’aggancio è perfetto, non è tropicalizzato (manca la guarnizione attorno all’anello di aggancio) ma qualche goccia di pioggia l’ho presa e non è successo nulla.

 

Qualità d’immagine

Ecco qua inizio a mettere in discussione un pò il prodotto, questo tipo di focale deve essere “confident” in molte situazioni diverse, a partire dal reportage di settore fino ad arrivare a scatti ambientali all’aperto. I 24-70 sono fatti apposta per garantire un utilizzo molto variegato (infatti è la tipologia di lente che più uso per lavoro). Per quanto riguarda l’uso su cavalletto, quindi quando c’è la più totale calma, la lente non mi ha mai deluso, sia per quanto riguarda la definizione (se lo uso su cavalletto significa che almeno almeno sto usando da f8 in su) che per la cromia e la resa dell’immagine in sè. Ad esempio per foto di architettura, foto di interno e paesaggistica devo dire che si è sempre comportato bene rispetto alle mie aspettative. Se però sgancio la Sony a7rII dal cavalletto ed inizio ad usare questa lente a mano libera, qui i risultati iniziano ad essere molto altalenanti e poco prevedibili. Passiamo da immagini definite, con i colori ben equilibrati,  ad esempio per un uso ritrattistico esterno, fino ad arrivare ad immagini piatte e dalla qualità discutibile quando si inizia a cercare un pò di profondità di campo e di movimento. La lente non è luminosissima, un f4 su mirrorless inoltre ha un bokeh meno cremoso rispetto alla Canon con una stessa focale, o per le meno questo è quello che ho riscontrato.

 

Cosa ci posso fare?

La lente Sony FE 24-70mm f/4 ZA OSS Vario Tessar T*, la si deve usare con “moderazione”, prettamente ad un uso non troppo aggressivo per non metterlo troppo in difficoltà. Quindi benissimo la paesaggistica con condizioni atmosferiche ottimali, benissimo un pò di ritrattistica con la luce giusta, malissimo se iniziamo ad essere in situazioni un pò più spinte, dove c’è poca luce e dove le situazioni cambiano rapidamente. Mi sa di lente da mettere sulla macchina che ti porti in viaggio, dove non hai troppe pretese di resa ma hai più necessità di coprire focali diverse senza avere l’impegno di avere troppe lenti nello zaino. Però se ragioniamo in questa direzione, non ha più senso un 18 – 105 f4 sempre della Sony? Che tra l’altro costa la metà!

 

Come si comporta a livello video

Non è molto incisiva ne cinematografica, ha il vantaggio di essere compatta ed utilizzabile anche quando non c’è molto spazio di manovra. Va bene usata in video, quando vedrete l’output non urlerete al miracolo, spesso sarà necessario un pò di post produzione extra per tirare fuori un pò di carattere dalle immagini.

 

Cose belle (grandi!)

  • Piccolo
  • Assemblaggio ottimo
  • Ha un comportamento con il flare “interessante” in video
  • Facile nell’utilizzo
  • Esteticamente bello
  • Ottimo sul Ronin M

 

Sfighe varie (mannaggia a voi)

  • non tropicalizzato
  • poco luminoso
  • nitidezza altalenante e comunque sempre sottotono rispetto alle aspettative
  • i colori sembrano sempre poco contrastati
  • difficile da prevedere

 

Conclusione

Un bel punto di domanda. Odio i metabones e mi piace usare le lenti native, la scelta di un 24-70 in sony è limitatissima, e per ora lo tengo sperando di sostituirlo il prima possibile. Non ne sono innamorato e neanche lo odio, penso che sia un ottica che mi sta indifferente e per necessità di cose deve essere nel corredo.

È possibile acquistare la lente Sony FE 24-70mm f/4 ZA OSS Vario Tessar T* su amazon a questo link! Alla prossima recensione! 🙂

Andrea Verzola

Vedere, muoversi, guardare oltre ed evolvere. Avvicinarsi, trovarsi l’un l’altro e sentirsi. Mi chiamo Andrea Verzola, mi occupo di comunicazione visiva, attraverso l'uso della fotografia, del video e della grafica Non prediligo un liguaggio specializzato, sono specializzato nel non specializzarmi Essere versatili per me è un elemento chiave di professionalità Cerco il bello in tutte le cose, sia che mi trovi in un polveroso cantiere edile, sia che di fronte abbia il più bell'edificio. Ciò che quindi mi definisce meglio come fotografo è il mio spirito ottimista e positivo. Cambiare è la cosa più bella che si possa fare. Lavoro per diversi studi e aziende nel territorio italiano cercando di dare il mio massimo contributo creativo e professionale.

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